Banca Ifis: l’utile netto dei nove mesi raggiunge i target previsti per fine anno  

Banca Ifis: l’utile netto dei nove mesi raggiunge i target previsti per fine anno  

Nonostante lo scenario macroeconomico incerto e la difficile situazione generale, la Banca continua a operare con efficienza e fiducia ed è nella condizione, anche dal punto di vista patrimoniale, di affrontare i prossimi mesi con la consapevolezza che saranno ancora caratterizzati da instabilità

  • Utile netto di 52,3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020, con tutti i tre trimestri dell’anno profittevoli
  • Si rafforza la posizione patrimoniale con CET1 all’11,69%, in rialzo di 73 punti base rispetto al 31 dicembre 2019
  • Raccolta complessiva in crescita dell’8,1%: oltre 9,1 miliardi di euro
  • Accantonamenti per 47 milioni di euro a fronte del Covid-19, di cui 11 milioni di euro in via prudenziale nel terzo trimestre 2020 per stima di potenziali effetti negativi connessi principalmente alle moratorie
  • Npl: acquisiti 1,7 miliardi di euro nel periodo gennaio - ottobre 2020
  • Confermati gli investimenti per accelerare la digitalizzazione

Risultati primi nove mesi 2020

Dati riclassificati1 – 1° gennaio 2020 / 30 settembre 2020

  • Margine di intermediazione a 321,7 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 391,2 milioni di euro al 30 settembre 2019, per effetto del rallentamento dell’operatività che l’emergenza sanitaria Covid-19 ha generato in tutti i settori.
  • Costi operativi a 229,4 milioni di euro in calo del 4,1% rispetto al 30 settembre 2019 se si escludono: 11,5 milioni di euro di proventi operativi netti derivanti da una componente non ricorrente registrata nei primi nove mesi dello scorso anno, 6,9 milioni di euro di accantonamenti al fondo solidarietà registrati nel 2020 e 7,2 milioni di euro di maggiori accantonamenti nel 2020 per rischio di credito su esposizioni di firma. 

Requisiti di capitale con il consolidamento in La Scogliera

·CET1 in crescita a 11,69% (10,96% al 31 dicembre 2019) verso un requisito SREP dell’8,12%; TCR: 15,45% (14,58% al 31 dicembre 2019) verso un requisito SREP del 12,5%. La generazione organica di capitale permetterà il pieno assorbimento dell’acquisizione di Farbanca. I requisiti sono calcolati escludendo il dividendo 2019, il cui pagamento è sospeso per effetto delle disposizioni di Banca d’Italia e l’utile dei primi nove mesi del 2020.

Requisiti di capitale senza il consolidamento in La Scogliera2

·CET1: 15,64% (14,28% al 31 dicembre 2019); TCR: 20,38% (18,64% al 31 dicembre 2019).

Guidance 2020

·Per il 2020 Banca Ifis prevede un utile nella parte alta della guidance 2020 (tra 50 e 65 milioni di euro) comunicata lo scorso 6 agosto.

Mestre (Venezia), 5 novembre 2020 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi e presieduto dal Presidente Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato i risultati relativi ai primi nove mesi del 2020.

«I risultati dei primi nove mesi del 2020 hanno confermato la capacità di resilienza della Banca anche in momenti di grande difficoltà come quello della pandemia da Covid-19 e dimostrato la solidità del modello di business, che è ben posizionato in nicchie di mercato profittevoli. Nonostante un contesto macroeconomico senza precedenti, in una situazione di generale sfiducia e incertezza, Banca Ifis ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con un utile di 52,3 milioni di euro raggiungendo le guidance definite per l’anno in corso. Tutti i trimestri sono stati profittevoli nonostante rettifiche e svalutazioni ragionevolmente riconducibili alla situazione legata alla pandemia di Covid-19 per circa 47,9 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno» spiega Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca Ifis.

«Banca Ifis da inizio anno ha rafforzato il CET1 consolidato di 73 punti base, attestatosi all’11,69%, calcolato escludendo il dividendo 2019 il cui pagamento è sospeso in conformità con le raccomandazioni di Banca d’Italia ed escludendo prudenzialmente l’utile dei primi nove mesi del 2020. La generazione organica di capitale permetterà il pieno assorbimento dell’acquisizione di Farbanca. Si conferma, inoltre, la tenuta della qualità dell’attivo che ad oggi ha riportato pochi segni di deterioramento sul portafoglio crediti, prevalentemente relativi a posizioni che già presentavano criticità. Su questo fronte, a copertura dei settori potenzialmente più impattati dalla pandemia, nel terzo trimestre 2020, sono stati fatti accantonamenti prudenziali per circa 11 milioni di euro sulla stima di potenziali effetti negativi attesi e connessi, principalmente, alle moratorie. Inoltre, in questi mesi pur mantenendo grande attenzione al controllo dei costi sono stati confermati gli investimenti per accelerare la digitalizzazione dei business e dei processi organizzativi, che rimangono un obiettivo prioritario».

«Il portafoglio crediti del Settore Corporate & Commercial Banking è ben diversificato per segmento, clienti e geografia. In questi mesi abbiamo aderito alle moratorie e sviluppato nuove piattaforme e prodotti, assistendo anche quelle aziende non ricomprese nel perimetro con piani di ammortamento più lunghi o attraverso il differimento delle rate. Il nostro impegno è diretto a sostenere tutte quelle imprese che hanno una prospettiva di crescita di lungo periodo.

Sul mercato Npl abbiamo confermato la nostra leadership nell’asset unsecured small ticket con l’aggiudicazione di grandi e piccoli deal che nei primi 10 mesi dell’anno ci hanno fatto acquisire 1,7 miliardi di euro di crediti non performing in valore nominale e che contribuiranno alla profittabilità del Gruppo per i prossimi anni. Attualmente stiamo partecipando ad altri processi di vendita per un totale di circa 2,4 miliardi di euro di Npl. Nei primi nove mesi dell’anno, in un contesto di mercato molto difficile, i recuperi di cassa sono in linea con il 2019: un’attività che ha performato bene anche nel mese di ottobre».

«La nostra raccolta retail è solida e la clientela ci dà conferma della sua fedeltà. Cambia la tipologia di deposito, a seconda delle esigenze di investimento e del bisogno di liquidità, e si registra una preferenza per i depositi di più lungo periodo, quelli a 5 anni, che hanno dimostrato un incremento annuale del 40%, grazie ai rendimenti più attraenti rispetto ad altre forme di risparmio. Ottimi risultati, pari a circa 50 milioni di euro, anche dalla raccolta sul mercato tedesco, grazie alla partnership annunciata a luglio con Raisin».

«In uno scenario macroeconomico che rimane incerto, dove molto dipenderà dalla durata e dall’impatto di questa seconda ondata pandemica, Banca Ifis continua a operare con efficienza e fiducia ed è nella condizione, anche dal punto di vista patrimoniale, di affrontare i prossimi mesi con la consapevolezza che saranno ancora caratterizzati da instabilità. Quando il contesto macroeconomico si sarà stabilizzato, presenteremo al mercato il nuovo Piano Industriale volto alla crescita sostenibile del Gruppo» conclude Colombini.

 

 

Principali dinamiche

DATI RICLASSIFICATI 3

Al fine di dare piena attuazione al modello di business del Gruppo, previsto dal Piano Industriale 2020-2022, sono state introdotte alcune modifiche ai Settori operativi precedentemente esposti: il Settore Imprese, rinominato Commercial & Corporate Banking, aggrega le attività commerciali rivolte alle imprese ed esclude i portafogli creditizi erogati da Interbanca prima della acquisizione e posti in run-off (precedentemente aggregati nel Settore Imprese); il Settore Npl è rimasto allineato al passato mentre l’ultimo Settore, ora denominato Governance & Servizi e Non Core, è stato integrato nella sezione Non Core che accoglie i portafogli esclusi da Commercial & Corporate Banking.

Inoltre, si è proceduto a integrare l’informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico fino a portare la visione dei risultati a livello di utile netto.

I valori comparativi sono stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei Settori di attività.

Di seguito le principali voci economiche dei risultati del Gruppo Banca Ifis nei primi nove mesi del 2020.

Margine di intermediazione1

Il margine di intermediazione si attesta a 321,7 milioni di euro in diminuzione dell’17,8% rispetto all’omologo periodo dell’esercizio precedente (391,2 milioni di euro).

L’emergenza sanitaria Covid-19 ha provocato una generale contrazione dei margini in tutti i Settori, in particolare in quelli dove l’operatività è legata al funzionamento del sistema giudiziario in quanto, a causa della chiusura dei tribunali durante il lockdown, con le attività dapprima congelate e poi in rallentamento, vi sono state difficoltà nel procedere con il recupero dei crediti. A ciò si aggiunge l’atteso e fisiologico minor contributo del “reversal PPA”3 il cui effetto, nei primi nove mesi del 2020, è pari a 27,5 milioni di euro rispetto a 47,1 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. La differenza è accentuata anche dalle estinzioni anticipate che sono avvenute nel corso del 2019.

Il margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking, pari a 159,5 milioni di euro, è in diminuzione del 12,1%, rispetto al 30 settembre 2019. In calo l’Area Factoring (-12,7%), l’Area Leasing (-8,7%) e l’Area Corporate Banking & Lending che ha registrato una diminuzione del 15,4%, principalmente per il minore contributo del “reversal PPA”3 rispetto all’omologo periodo del 2019.

Rettifiche di valore nette1

Considerate nel loro complesso e includendo gli accantonamenti per rischio di credito su garanzie e impegni pari a 7,2 milioni di euro, le rettifiche di valore nette per rischio di credito, al 30 settembre 2020, ammontano a 55,0 milioni di euro, in crescita rispetto ai 48,8 milioni di euro al 30 settembre 2019. A fronte di minori accantonamenti nell’Area Factoring che era stata negativamente influenzata nei primi nove mesi del 2019 da rettifiche su alcune controparti singolarmente significative, si contrappongono un incremento dell’Area Leasing, dovuto principalmente alla prudente valutazione di settori più esposti a deterioramento a seguito della pandemia nonché alcune svalutazioni di esposizioni sia di cassa sia di firma derivanti principalmente dalla ex controllata Interbanca.

Costi operativi

I costi operativi sono pari a 229,4 milioni di euro (213,2 milioni di euro al 30 settembre 2019). Tale voce risulta in calo del 4,1%, rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente, se si escludono: 11,5 milioni di euro di proventi operativi netti derivanti da una componente non ricorrente registrata nei primi nove mesi dello scorso anno, 6,9 milioni di euro di accantonamenti al fondo solidarietà registrati nel 2020 e 7,2 milioni di euro di maggiori accantonamenti nel 2020 per rischio di credito su esposizioni di firma.

Nel dettaglio, le spese per il personale, pari a 89,3 milioni di euro, registrano una diminuzione del 6,7% (95,7 milioni di euro al 30 settembre 2019) per effetto di una prudente politica di incentivazione e di un maggior controllo delle spese correnti alla luce dell’attuale contesto. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 settembre 2020 è pari a 1.736 rispetto a 1.759 risorse al 30 settembre 2019.

Le altre spese amministrative, pari a 123,0 milioni di euro, al netto degli oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca per 30,9 milioni di euro compensati da altri proventi per 42,4 milioni di euro, sono in contrazione del 3,3% rispetto al 30 settembre 2019. La variazione è principalmente dovuta a minori imposte indirette e tasse (guidate dal Settore Npl), parzialmente compensate da maggiori costi per servizi professionali e spese per acquisto di beni e altri servizi.

L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 68,6 milioni di euro (-46,6% rispetto al 30 settembre 2019). Un risultato sul quale, nonostante l’effetto positivo derivante dalla cessione dell’immobile di Milano per 24,2 milioni di euro, incidono negativamente l’effetto delle rettifiche e svalutazioni ragionevolmente riconducibili al Covid-19 per circa 47 milioni di euro, gli accantonamenti su impegni e garanzie per 7,2 milioni di euro nonché un accantonamento di 6,9 milioni di euro al fondo solidarietà per esuberi volontari.

L’utile netto di periodo del Gruppo

Al 30 settembre 2020, l’utile netto di Gruppo si attesta a 52,3 milioni di euro rispetto agli 84,0 milioni di euro del 30 settembre 2019.

 

Focus sui singoli Settori

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 30 settembre 2020.

L’utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 34,4 milioni di euro, in diminuzione del 24,0% rispetto ai primi nove mesi dello scorso esercizio. Tale variazione è determinata dalla riduzione del margine di intermediazione per 21,9 milioni di euro, parzialmente compensata da minori rettifiche di valore per rischio di credito per 2,0 milioni di euro. I costi operativi sono complessivamente diminuiti di 5,3 milioni di euro, rispetto al dato dei primi nove mesi del 2019.

  • Il contributo dell’Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking, nei primi nove mesi dell’anno, ammonta a 107,6 milioni di euro, in diminuzione del 12,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Sul risultato influisce il minor contributo del margine di interesse (in calo di 5,8 milioni di euro) e delle commissioni nette (in flessione di 9,9 milioni di euro). Nel terzo trimestre dell’esercizio in corso, il margine di intermediazione è diminuito di 7,1 milioni di euro (margine di interesse in calo di 3,4 milioni di euro e commissioni nette in diminuzione di 3,7 milioni di euro). Tale variazione è riconducibile alla diminuzione delle masse gestite sia in termini di turnover (in calo di 619 milioni di euro nel terzo trimestre del 2020 rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente) sia in termini di montecrediti outstanding, pari a 3,1 miliardi di euro e in diminuzione di 0,4 miliardi di euro. 
  • Il margine di intermediazione dell’Area Leasing risulta pari a 36,5 milioni di euro, -8,7% rispetto al dato del 30 settembre 2019; tale variazione è imputabile all’effetto combinato di minori interessi attivi, a seguito di un incremento nel mix di volumi della componente di leasing finanziario a minore marginalità, di minori commissioni d’incasso per effetto della moratoria e di minori rimborsi a causa dei minori volumi erogati nel periodo. 
  • Il margine di intermediazione dell’Area Corporate Banking & Lending, pari a 15,4 milioni di euro al 30 settembre 2020, è diminuito di 2,8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente risentendo di una diminuzione degli interessi attivi e delle commissioni legate all’attività di finanza strutturata, solo parzialmente compensati dal contributo sul margine di maggiori erogazioni a medio-lungo termine alle PMI.

L’utile del periodo del Settore Npl è pari a circa 12,8 milioni di euro, in contrazione del 65,2%, principalmente per gli effetti negativi derivanti dalla crisi economico-sanitaria legata alla pandemia di Covid-19.Il margine di intermediazione del Settore4 ammonta a 116,7 milioni di euro rispetto ai 164,2 milioni di euro al 30 settembre 2019 ed è caratterizzato dalle seguenti voci:

  • la voce “Interessi attivi da costo ammortizzato”, riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 95,7 milioni di euro a 103,8 milioni di euro al 30 settembre 2020 con un incremento del 8,4% dovuto principalmente all’aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l’apporto maggiore è da ricondursi per 51,8 milioni di euro al bacino dei precetti, pignoramenti e ODA, e per 19,9 milioni di euro al bacino dei piani di rientro;
  • in diminuzione, al contrario, il contributo delle “Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow” che includono l’effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle precedenti previsioni. Tale componente passa da 74,2 milioni di euro dei primi nove mesi 2019 a 27,8 milioni di euro al 30 settembre 2020 con un decremento del 62,5%. Al risultato dell’esercizio in corso contribuiscono per circa 29,7 milioni di euro le azioni di precetto, pignoramento e ODA, mentre la gestione stragiudiziale pesa per -0,6 milioni di euro e il bacino secured e corporate pesa per circa -2,0 milioni di euro. Complessivamente, nel periodo, ha fortemente influito la chiusura dei tribunali nei mesi di marzo, aprile e maggio che ha generato una riduzione, rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente, dell’ottenimento di precetti, pignoramenti e ODA;   
  • le commissioni nette sono equamente ripartite tra l’aumento delle commissioni passive su incassi e pagamenti e la riduzione delle commissioni attive derivanti dall’attività di servicing su portafogli di terzi.

I costi operativi evidenziano una diminuzione del 10,9% passando da 112,3 milioni di euro dei primi nove mesi del 2019 a 100,0 milioni di euro al 30 settembre 2020. La variazione è principalmente dovuta ai costi variabili collegati al recupero dei crediti e, in particolar modo, a quelli relativi alle attività di recupero giudiziale impattati dalla chiusura dei tribunali per l’emergenza Covid-19.

L’utile netto del Settore Governance & Servizi e Non Core è pari a 5,3 milioni di euro, in aumento rispetto ai 2,1 milioni di euro dei primi nove mesi dello scorso esercizio e accoglie la plusvalenza, al netto dei relativi costi di vendita, di 24,2 milioni di euro derivante dalla cessione dell’immobile di Corso Venezia a Milano, parzialmente compensata dai maggiori costi relativi all’accantonamento al fondo di solidarietà per 6,9 milioni di euro e dai maggiori accantonamenti di 4,3 milioni di euro per rischio di credito connesso a impieghi di firma.

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 45,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 30 settembre 2019.

I costi operativi si attestano a 45,0 milioni di euro, con un incremento di 33,7 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi dell’esercizio precedente. Nel 2019 la voce beneficiava dell’effetto netto di 11,5 milioni di euro connesso alla definizione di alcuni contenziosi fiscali della ex-Interbanca. Infatti, le altre spese amministrative al 30 settembre 2019 includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico era integralmente compensato nella voce “altri proventi netti di gestione” per euro 42,4 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell’attivazione delle garanzie in essere.

 

 

Di seguito la composizione delle principali voci patrimoniali del Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2020.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 7.957,4 milioni di euro, in aumento del 4,0% rispetto al 31 dicembre 2019. In particolare, rispetto al 31 dicembre 2019, il Settore Commercial & Corporate Banking è in diminuzione del 7,7% mentre il Settore Npl e il Settore Governance & Servizi e Non Core crescono rispettivamente del 3,5% e del 71,5%.

Al 30 settembre 2020, le attività deteriorate nette del Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a 190,6 milioni di euro, in diminuzione di 35,8 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2019 (226,4 milioni di euro) e sono cosi composte:

  • le sofferenze nette ammontano a 41,8 milioni di euro e sono sostanzialmente stabili come il rapporto sofferenze nette su totale crediti (0,8%);
  • le inadempienze probabili nette presentano un saldo di 90,0 milioni di euro in aumento dell’1,6% rispetto agli 88,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019;
  • le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 58,9 milioni di euro contro i 96,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (-38,7%) con coverage ratio del 10,0% rispetto all’8,4% al 31 dicembre 2019.

Il Gross Npe ratio del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 8,6% (8,5% al 31 dicembre 2019); il Net Npe ratio si attesta a 3,8% (4,2% al 31 dicembre 2019).

Raccolta

Nel corso dei primi nove mesi del 2020 il Gruppo ha proseguito la strategia di consolidamento della raccolta wholesale con l’obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. In linea con questa strategia, nel periodo di riferimento, sono state realizzate operazioni sul mercato del debito con investitori istituzionali.

Al 30 settembre 2020 il totale della raccolta è di 9.152,9 milioni di euro, +8,1% rispetto alla fine dell’esercizio 2019, e la struttura del funding risulta così composta:

  • 53,7% Clientela
  • 12,1% Titoli di debito
  • 9,7% ABS
  • 21,8% TLTRO
  • 2,7% Altro

Al 30 settembre 2020, i debiti verso la clientela ammontano a 4.915,6 milioni di euro (-7,0% rispetto al 31 dicembre 2019) sostanzialmente per effetto della diminuzione della raccolta retail che passa da 4.791,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a 4.416,7 milioni di euro al 30 settembre 2020.

I debiti verso banche ammontano a 2.245,8 milioni di euro in crescita del 134,1% rispetto al dato al 31 dicembre 2019. Tale incremento è sostanzialmente riconducibile alla sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III di nominali 1.900 milioni di euro con scadenza giugno 2023 e al contestuale rimborso anticipato della tranche TLTRO II sottoscritta nel 2017 per nominali 700 milioni di euro. Tale sottoscrizione si aggiunge alla tranche da nominali 100 milioni sottoscritta a dicembre 2019 e a depositi a scadenza presso altre banche per 248,5 milioni di euro.

I titoli in circolazione ammontano a 1.991,5 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 887,9 milioni di euro (-22,8% rispetto al 31 dicembre 2019) i titoli emessi dalla società veicolo, nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include altresì le obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per 625,6 milioni di euro, interessi compresi, nonché il bond Tier 2 per 415,6 milioni di euro, inclusi gli interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 30 settembre 2020 si riferisce a un prestito obbligazionario per 61,4 milioni di euro emesso, a suo tempo, dall’incorporata Interbanca.

 

Patrimonio e ratio

Il patrimonio netto consolidato del Gruppo al 30 settembre 2020 è pari a 1.512,3 milioni di euro rispetto ai 1.539,0 milioni di euro del 31 dicembre 2019.

I coefficienti con il consolidamento prudenziale in La Scogliera al 30 settembre 2020 si attestano per il CET1 all’11,69%4 (rispetto al 10,96% al 31 dicembre 2019), per il TIER1 all’12,27%4 (11,56% al 31 dicembre 2019) e per il Total Capital al 15,45%4 (rispetto al 14,58% al 31 dicembre 2019).

I coefficienti del solo Gruppo Banca Ifis, senza considerare gli effetti del consolidamento nella controllante La Scogliera, al 30 settembre 2020 si attestano per il CET1 al 15,64%4 (rispetto al 14,28% al 31 dicembre 2019), per il TIER1 a 15,64%4 (14,28% al 31 dicembre 2019) e per il Total Capital al 20,38%4 (rispetto al 18,64% al 31 dicembre 2019).

Si segnala inoltre che Banca d’Italia ha richiesto al Gruppo Banca Ifis di soddisfare per il 2020, in continuità con il 2019, i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari all’8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (TIER1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2020 soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione “Investor Relations” ed alla sezione “Media” del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

 

Comunicazione in merito alla politica di distribuzione dei dividendi relativi all’esercizio 2019

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, lo scorso 1° aprile ha deciso di attenersi responsabilmente alla raccomandazione di Banca d’Italia del 27 marzo 2020 in merito alla politica dei dividendi nel contesto della pandemia da Covid-19, proponendo di rinviare il pagamento dei dividendi a valere sull’esercizio 2019, almeno fino al 1° ottobre 2020, e quindi di procedere al detto pagamento dopo tale data ove, prima di allora, non fossero state emanate disposizioni normative regolamentari o raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza ostative a ciò. Il 6 agosto 2020, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto dell’emanazione del provvedimento di Banca d’Italia del 28 luglio 2020 con il quale l’Autorità di Vigilanza ha raccomandato a tutte le banche di astenersi fino al 1° gennaio 2021 dal pagare dividendi relativi agli esercizi 2019 e 2020, precisando che la limitazione si riferisce ai pagamenti in contanti che hanno l’effetto di ridurre il livello e la qualità del CET1.

Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Mariacristina Taormina, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

  Rosalba BenedettoDirettore Comunicazione, Marketing e Relazioni esterneBanca Ifis S.p.A.   Eleonora VallinResponsabile Ufficio StampaBanca Ifis S.p.A.M. +39 342 8554140     Martino Da RioResponsabile IR e Corporate DevelopmentBanca Ifis S.p.A.M. +39 02 24129953   Claudia Caracausi, Davide BruzzeseUfficio StampaImage Building+ 39 02 89011300

Schemi di Bilancio Riclassificati

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e quale parte integrante del rendimento.

Stato Patrimoniale Consolidato

VOCI DELL'ATTIVO (in migliaia di euro) CONSISTENZE AL VARIAZIONE
30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 58 56 2 3,6%
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a conto economico 24.163 24.313 (150) (0,6)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 103.487 112.785 (9.298) (8,2)%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.162.008 1.173.808 (11.800) (1,0)%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 1.016.707 626.890 389.817 62,2%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.957.357 7.651.226 306.131 4,0%
Partecipazioni 4 6 (2) (33,3)%
Attività materiali 110.366 106.301 4.065 3,8%
Attività immateriali 60.800 60.919 (119) (0,2)%
di cui:        
 - avviamento 39.501 39.542 (41) (0,1)%
Attività fiscali: 377.122 391.185 (14.063) (3,6)%
   a) correnti 45.454 56.869 (11.415) (20,1)%
   b) anticipate 331.668 334.316 (2.648) (0,8)%
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - 25.560 (25.560) (100,0)%
Altre attività 386.564 352.975 33.589 9,5%
Totale dell'attivo 11.198.636 10.526.024 672.612 6,4%
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (in migliaia di euro) CONSISTENZE AL VARIAZIONE
30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 2.245.825 959.477 1.286.348 134,1%
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 4.915.588 5.286.239 (370.651) (7,0)%
Titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato 1.991.481 2.217.529 (226.048) (10,2)%
Passività finanziarie di negoziazione 22.824 21.844 980 4,5%
Passività fiscali: 42.054 69.018 (26.964) (39,1)%
   a) correnti 7.082 28.248 (21.166) (74,9)%
   b) differite 34.972 40.770 (5.798) (14,2)%
Altre passività 407.479 390.022 17.457 4,5%
Trattamento di fine rapporto del personale 10.179 9.977 202 2,0%
Fondi per rischi e oneri 50.930 32.965 17.965 54,5%
Riserve da valutazione (19.587) (3.037) (16.550) n.s.
Riserve 1.320.483 1.260.238 60.245 4,8%
Sovrapprezzi di emissione 102.491 102.285 206 0,2%
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Azioni proprie (-) (2.948) (3.012) 64 (2,1)%
Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 5.680 5.571 109 2,0%
Utile del periodo 52.346 123.097 (70.751) (57,5)%
Totale del passivo e del patrimonio netto 11.198.636 10.526.024 672.612 6,4%

Conto Economico Consolidato Riclassificato

VOCI (in migliaia di euro) PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 260.801 324.638 (63.837) (19,7)%
Commissioni nette 55.495 68.729 (13.234) (19,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione 5.407 (2.124) 7.531 (354,6)%
Margine di intermediazione 321.703 391.243 (69.540) (17,8)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (47.856) (49.014) 1.158 (2,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 273.847 342.229 (68.382) (20,0)%
Spese amministrative: (212.298) (253.792) 41.494 (16,3)%
   a) spese per il personale (89.310) (95.697) 6.387 (6,7)%
   b) altre spese amministrative (122.988) (158.095) 35.107 (22,2)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (20.920) (12.025) (8.895) 74,0%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (13.087) (12.793) (294) 2,3%
Altri oneri/proventi di gestione 16.902 65.370 (48.468) (74,1)%
Costi operativi (229.403) (213.240) (16.163) 7,6%
Utile da cessioni di investimenti 24.161 (408) 24.569 n.s.
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 68.605 128.581 (59.976) (46,6)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (16.143) (44.528) 28.385 (63,7)%
Utile del periodo 52.462 84.053 (31.591) (37,6)%
Utile di periodo di pertinenza di terzi 116 57 59 103,5%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 52.346 83.996 (31.650) (37,7)%

Conto Economico Consolidato Riclassificato: 3° Trimestre

VOCI (in migliaia di euro) 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 91.122 91.081 41 0,0%
Commissioni nette 15.688 22.190 (6.502) (29,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione 2.102 (1.225) 3.327 (271,6)%
Margine di intermediazione 108.912 112.046 (3.134) (2,8)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (14.516) (13.968) (548) 3,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 94.396 98.078 (3.682) (3,8)%
Spese amministrative: (69.553) (75.274) 5.721 (7,6)%
   a) spese per il personale (28.630) (31.534) 2.904 (9,2)%
   b) altre spese amministrative (40.923) (43.740) 2.817 (6,4)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (4.619) (5.653) 1.034 (18,3)%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (4.490) (4.517) 27 (0,6)%
Altri oneri/proventi di gestione 4.717 11.454 (6.737) (58,8)%
Costi operativi (73.945) (73.990) 45 (0,1)%
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 20.451 24.088 (3.637) (15,1)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (4.811) (8.343) 3.532 (42,3)%
Utile del periodo 15.640 15.745 (105) (0,7)%
Utile di periodo di pertinenza di terzi 50 15 35 233,3%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 15.590 15.730 (140) (0,9)%

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI(in migliaia di euro) CONSISTENZE
30.09.2020 31.12.2019
Capitale primario di classe 1 (CET1) 992.755 1.008.865
Capitale di classe 1 (T1) 1.042.070 1.064.524
Totale Fondi propri 1.311.531 1.342.069
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 8.489.946 9.206.155
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,69% 10,96%
Ratio – Capitale di classe 1 12,27% 11,56%
Ratio – Totale Fondi propri 15,45% 14,58%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi 2020.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI:PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS(in migliaia di euro) CONSISTENZE
30.09.2020 31.12.2019
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.323.807 1.312.821
Capitale di classe 1 (T1) 1.323.807 1.312.821
Totale Fondi propri 1.724.189 1.713.198
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 8.462.054 9.190.900
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,64% 14,28%
Ratio – Capitale di classe 1 15,64% 14,28%
Ratio – Totale Fondi propri 20,38% 18,64%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi 2020.

1 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.

2 I fondi propri, le attività ponderate per il rischio e i coefficienti di solvibilità consolidati al 30 settembre 2020 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d’Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013. L’articolo 19 del CRR prevede ai fini prudenziali il consolidamento di Banca Ifis nella Holding La Scogliera. Con finalità informative si è provveduto a calcolare i medesimi indici senza includere gli effetti del consolidamento in La Scogliera. Pertanto, il totale fondi propri qui indicato è relativo al solo perimetro del Gruppo Banca Ifis, che dunque esclude gli effetti derivanti dal consolidamento ai fini prudenziali nella controllante La Scogliera S.p.A.

1 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.3 Con “reversal PPA” si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell’ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre 2016.

4 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.

4 Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi 2020.

Allegato

  • 20201105_Banca Ifis l’utile netto dei nove mesi raggiunge i target_ITA
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