Il Ftse Mib ha chiuso l'ultima seduta della settimana lasciando sul terreno il 2,39% a 21.912 punti.

I mercati temono una guerra commerciale dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che la prossima settimana verranno introdotte tariffe del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% su quelle di alluminio.

Gli investitori continuano poi a riflettere sugli effetti che avrà la politica monetaria della Federal Reserve meno accomodante dopo che questa mattina la BoJ ha gettato benzina sul fuoco. Il Governatore della Banca centrale giapponese, Haruhiko Kuroda, ha dichiarato che l'inflazione è ancora distante dall'obiettivo, ma sta gradualmente salendo e la BoJ inizierá a considerare l'uscita dall'attuale politica ultra accomodante nell'anno fiscale 2019.

In tutto questo domenica ci saranno le elezioni politiche italiane anche se al momento gli operatori sono tranquilli in quanto si aspettano la formazione di una grande coalizione.

A piazza Affari le banche hanno chiuso la seduta in calo: Bper -0,83%, Mediobanca -1,45%, Banco Bpm -2,14%, Intesa Sanpaolo -2,16%, Unicredit -2,26% e Ubi B. -2,66%.

Fca (-5,72% a 16,11 euro) è stata penalizzata dalla notizia dei dazi

sull'acciaio che verranno imposti negli Usa, negativa per i produttori auto americani come Chrysler. Si sono poi aggiunti i dati sulle immatricolazioni in Italia non buoni e l'incertezza su Magneti Marelli.

Telecom I. ha segnato un -2,05% a 0,7246 euro dopo la buona performance dell'ultimo periodo, mentre aumenta l'attesa per i risultati 2017 e il piano 2018-2020 che il Cda approverá il sei marzo.

Atlantia (-1,41% a 24,49 euro) ha sovraperformato il Ftse Mib nel giorno della pubblicazione dei risultati 2017 che hanno evidenziato un utile consolidato pari a 1,172 miliardi in crescita del 4% a/a e del 6% su base omogenea.

Brembo (-1,15% a 11,13 euro) ha mostrato una buona resistenza alle perdite diffuse sul mercato. Lunedi' il Cda si riunirà per approvare i risultati del 2017: Mediobanca Securities in attesa dei conti ha confermato sul titolo la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 16,2 euro.

Luxottica ha segnato un -0,62% a 51,58 euro dopo che Equita Sim ha alzato il prezzo obiettivo del titolo da 54 a 58 euro, confermando la raccomandazione buy dopo il via libera di Ue e Usa alla fusione con Essilor.

Sul resto del listino si segnala De'Longhi (+3,21% a 23,16 euro) su cui

Equita Sim ha incrementato il rating da hold a buy, con prezzo

obiettivo che passa da 27,8 a 26,6 euro. Il titolo è entrato nel

portafoglio Small cap della casa d'affari dopo la sottoperformance

dell'azione che ha reso il profilo rischio/rendimento piú interessante.

Creval ha chiuso la seduta con un -5,78% a 0,101 euro nell'ultimo giorno di negoziazione dei diritti (-93,02% a 0,3 euro) dell'aumento di capitale, mentre l'esercizio deve essere effettuato entro l'8 marzo.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

March 02, 2018 11:53 ET (16:53 GMT)

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