Banca Ifis, nel primo semestre business resiliente e posizione
patrimoniale in miglioramento nonostante il difficile contesto.
Aggiornate le Guidance 2020
Nel primo semestre business resiliente e posizione
patrimoniale in miglioramento nonostante il difficile
contesto
- Utile netto a 37 milioni di euro, al netto di rettifiche e
svalutazioni per 36 milioni di euro (pre imposte) per effetto del
Covid-19
- Migliora la posizione patrimoniale con aumento del CET1 a
11,58%, in rialzo di 62 punti base rispetto al 31 dicembre
2019
- Forte sostegno alle PMI: richieste a luglio oltre 18.000
moratorie, il 98% approvate
- Npl: da gennaio a luglio acquisiti 1,3 miliardi di euro in
linea con il piano strategico
- Innovazione: accelerati gli investimenti digitali e
operativi
Aggiornate le guidance per il 2020:
Banca Ifis stima un utile tra 50 e 65 milioni di euro
Risultati primo semestre
2020
Dati riclassificati1 – 1° gennaio 2020 / 30
giugno 2020
- Margine di intermediazione a 213 milioni di
euro per effetto del rallentamento dell’attività produttiva che ha
impattato tutte le business unit del Gruppo
- Costi operativi a 155,5 milioni di euro, che
includono 7 milioni di euro di accantonamenti al fondo di
solidarietà e 6 milioni di euro di accantonamenti a fronte di una
garanzia su una posizione creditizia ex Interbanca
Requisiti di capitale con il
consolidamento in La Scogliera
·CET1: 11,58% (10,96% al 31
dicembre 2019) verso un requisito SREP dell’8,12%; TCR: 15,33%
(14,58% al 31 dicembre 2019) verso un requisito SREP del 12,5%. I
requisiti sono calcolati escludendo il dividendo 2019 sospeso per
le disposizioni di Banca d’Italia ed escludendo prudenzialmente
l’utile del primo semestre 2020.
Requisiti di capitale senza il consolidamento in La
Scogliera2
·CET1: 15,45% (14,28% al 31 dicembre 2019);
TCR: 20,15% (18,64% al 31 dicembre 2019).
Guidance 2020
·Utile dell’esercizio 2020 compreso tra
50 e 65 milioni di euro, assumendo una progressiva
stabilizzazione del contesto macroeconomico e l’assenza di shock
economici dovuti a ulteriori prolungati periodi di lockdown.
Mestre (Venezia), 6 agosto 2020 - Il
Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi e
presieduto dal Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, ha
approvato i risultati relativi al primo semestre 2020.
«Il primo semestre ha confermato la validità̀
della strategia e la solidità̀ finanziaria di Banca Ifis, in un
contesto macroeconomico che non ha precedenti. Nell’anno della
pandemia di Covid-19, uno dei peggiori degli ultimi decenni,
Banca Ifis chiude il primo semestre in utile, rafforzando
il proprio patrimonio e accelerando negli investimenti -
spiega Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca
Ifis -. La Banca, anche in questa difficile congiuntura,
ha dimostrato una notevole capacità di resilienza
grazie alla specificità del suo business model
basato, sul fronte Imprese, sull’erogazione di forme di credito
principalmente a breve termine e, lato Npl, sulla definizione di
piani di rientro sostenibili, con una durata media di circa 7
anni.
Nei primi sei mesi la Banca ha
registrato un utile netto di 37 milioni di euro, al netto
di rettifiche e svalutazioni per 36 milioni di euro (pre imposte)
ragionevolmente riconducibili all’effetto del Covid-19. Inoltre, il
lockdown e la chiusura dei tribunali hanno determinando il
rallentamento dell’attività del Settore Commercial & Corporate
Banking e dell’attività di recupero del Settore Npl generando
ulteriori impatti diretti ed indiretti.
Il CET1 consolidato, calcolato
escludendo il dividendo 2019 sospeso per le disposizioni di Banca
d’Italia e escludendo prudenzialmente l’utile del primo semestre
2020, si è attestato all’11,58%, in rialzo di 62 punti
base rispetto al 31 dicembre 2019. Lo
stesso indice, senza considerare gli effetti del consolidamento
regolamentare in La Scogliera, si attesta al 15,45% (14,28% al 31
dicembre 2019). La raccolta è stata stabile sia nella
componente retail sia in quella istituzionale. Ci terrei a
evidenziare come nel semestre, nonostante l’incertezza
macroeconomica, Banca Ifis ha accelerato l'innovazione e la
trasformazione digitale del business e del modello
operativo e, rispetto alle previsioni di inizio anno,
prevede di aumentare gli investimenti in digitalizzazione.
In questi mesi, il Gruppo non ha mai smesso di
operare con efficienza e fiducia. In pieno
lockdown abbiamo concluso un deal strategico acquisendo il 70,77%
di Farbanca, un’operazione che consentirà, grazie alle sinergie con
Credifarma, di creare un polo leader nei finanziamenti alle
farmacie; inoltre, a fine giugno, abbiamo realizzato un importante
progetto di rebranding che permetterà di
migliorare il posizionamento della Banca e comunicare al meglio le
attività e i prodotti del nostro business. Nel periodo sono state
portate a termine alcune operazioni, come il perfezionamento della
vendita dell’immobile di Corso Venezia a Milano, che ha comportato
una plusvalenza di 24,2 milioni di euro e l’emissione di un bond da
400 milioni di euro a condizioni più favorevoli di quelle previste
e nell’attuale contesto di mercato non più praticabili. Inoltre,
abbiamo diversificato la raccolta esportando la nostra offerta di
conti deposito sul mercato del risparmio tedesco, grazie a un
accordo con la fintech Raisin.
Sul fronte Commerciale, abbiamo
assicurato il nostro supporto alle imprese,
approvando più del 98% delle oltre 18.000 richieste di moratorie
pervenute. Abbiamo siglato un importante accordo con la BEI per
finanziare e sostenere le PMI impattate dal Covid-19. Una misura,
quest’ultima, che si somma alle numerose attività e servizi messi
in campo dalla Banca sia durante il lockdown che nella più
difficile fase di ripresa delle attività produttive.Sul fronte
degli Npl, in linea con quanto previsto nel piano
strategico, da gennaio a luglio abbiamo rilevato 1,3
miliardi di euro di crediti non performing e attualmente
stiamo partecipando a 15 processi di cessione per un controvalore
nominale di circa 1,9 miliardi di euro. Gli acquisti finalizzati in
questi mesi, offriranno un buon contributo alla redditività della
Banca nei prossimi due anni, grazie a un’attività di recupero
proattiva e diversificata».
«Lo scenario che abbiamo davanti resta incerto.
Tuttavia, assumendo la progressiva stabilizzazione del contesto
macroeconomico e l’assenza di ulteriori periodi di lockdown,
per l’esercizio 2020 stimiamo di raggiungere un utile netto
compreso tra 50 e 65 milioni di euro. Infatti, per il
secondo semestre, anche alla luce dei recuperi realizzati a luglio,
pari a 25 milioni di euro rispetto ai 17 milioni di medi mensili
del secondo trimestre, ci aspettiamo un progressivo miglioramento
del Settore Npl, che dovrebbe tornare a pieno regime nell’ultimo
trimestre dell’anno. La qualità del credito del Settore Commercial
& Corporate Banking dipenderà dalla velocità della ripresa
economica e potrebbe essere impattata dalla fine delle moratorie.
Rimango comunque positivo sulla nostra qualità dell’attivo: i
nostri crediti commerciali, pari a 5,2 miliardi di euro, includono
circa 800 milioni di euro di crediti verso la pubblica
amministrazione. Il rimanente portafoglio è ben diversificato in
termini di dimensioni, settore e imprese» conclude Luciano
Colombini.
Principali dinamiche
DATI RICLASSIFICATI 2
Al fine di dare piena attuazione al modello di
business del Gruppo, previsto dal Piano Industriale 2020-2022, sono
state introdotte alcune modifiche ai Settori operativi
precedentemente esposti: il Settore Imprese, rinominato Commercial
& Corporate Banking, aggrega le attività commerciali rivolte
alle imprese ed esclude i portafogli creditizi erogati da
Interbanca prima della acquisizione e posti in run-off
(precedentemente aggregati nel Settore Imprese); il Settore Npl è
rimasto allineato al passato mentre il Settore, ora denominato
Governance & Servizi e Non Core, è stato integrato nella
sezione non core che accoglie i portafogli esclusi da Commercial
& Corporate Banking.
Inoltre, si è proceduto a integrare
l’informativa di Settore relativamente alle componenti di conto
economico fino a portare la visione dei risultati a livello di
utile netto.
I valori comparativi nel presente documento sono
stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei Settori di
attività.
Di seguito le principali voci economiche dei
risultati del Gruppo Banca Ifis del primo semestre 2020.
Margine di intermediazione1
Il margine di intermediazione si attesta a 212,8
milioni di euro, in diminuzione del 23,8% rispetto ai 279,2 milioni
di euro dell’omologo periodo del 2019.
L’emergenza sanitaria Covid-19 ha portato ad un
lockdown delle attività economico-produttive nei mesi di marzo ed
aprile 2020. Questo ha generato una contrazione dei margini in
tutti i Settori ed in particolare in quelli dove l’operatività è
legata al sistema giudiziario che hanno risentito della chiusura
dei tribunali e quindi dell’impossibilità di procedere con le
attività giudiziali di recupero dei propri crediti. A ciò si
aggiunge il fisiologico minor contributo del rilascio della PPA3 il
cui effetto nel primo semestre 2020, pari a 19,6 milioni di euro, è
sostanzialmente dimezzato rispetto al corrispondente periodo
dell’esercizio precedente (37,5 milioni di euro); tale minor
contributo è ulteriormente accentuato dalle estinzioni anticipate
che sono avvenute nel corso del 2019.
Il margine di intermediazione del Settore
Commercial & Corporate Banking, pari a 106,1 milioni di euro, è
in diminuzione del 11,2%, rispetto al 30 giugno 2019. In calo
l’Area Factoring (-10,5%), l’Area Leasing (-8,8%) e l’Area
Corporate Banking & Lending che ha registrato una diminuzione
del 22,1%, principalmente per il minore contributo del “reversal
PPA”3 rispetto all’omologo periodo del 2019.
Rettifiche di valore nette1
Le rettifiche di valore nette per rischio di
credito, al 30 giugno 2020, ammontano a 33,3 milioni di euro, -4,9%
rispetto ai 35,0 milioni di euro al 30 giugno 2019. A fronte di un
incremento dell’Area Leasing, dovuto alla migrazione di controparti
non deteriorate verso stati di rischio maggiormente penalizzanti,
che ha portato ad una crescita di circa 4,1 milioni di euro delle
rettifiche dell’Area, si contrappongono minori accantonamenti
nell’Area Factoring che era stata negativamente influenzata nel
primo semestre 2019 da rettifiche su alcune controparti
singolarmente significative.
Costi operativi
I costi operativi risultano in aumento del 11,6%
attestandosi a 155,5 milioni di euro (139,3 milioni di euro al 30
giugno 2019). L’ aumento di 16,2 milioni di euro è dovuto
principalmente a 6,9 milioni di euro di accantonamento al fondo di
solidarietà e da 6 milioni di accantonamento a fronte di una
garanzia su una posizione creditizia ex-Interbanca.
Nel dettaglio, le spese per il personale, pari a
60,7 milioni di euro, registrano una diminuzione del 5,4% (64,2
milioni di euro al 30 giugno 2019) principalmente per effetto dei
minori accantonamenti per retribuzioni variabili. Il numero dei
dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2020 è pari a 1.745 rispetto a
1.793 del 30 giugno dell’anno precedente.
Le altre spese amministrative al 30 giugno 2020,
ammontano a 82,1 milioni di euro, in diminuzione del 28,2% rispetto
al 30 giugno 2019. In particolare si segnala che le altre spese
amministrative al 30 giugno 2019 includevano 30,9 milioni di euro
di oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali
riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto
economico era integralmente compensato nella voce “altri proventi
netti di gestione” per euro 38,5 milioni di euro (comprensivo anche
del relativo effetto fiscale) a fronte dell’attivazione delle
garanzie in essere. Senza considerare questo effetto, le spese
amministrative diminuiscono dell’1,7%. La variazione è
principalmente guidata da minori spese per acquisto di beni e
servizi e minori imposte indirette e tasse, solo parzialmente
compensate da maggiori costi per servizi professionali. Gli
accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 16,3
milioni di euro rispetto ai 6,4 milioni di euro al 30 giugno 2019.
La crescita rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio
precedente è dovuta principalmente all’accantonamento per 6,9
milioni di euro relativi al fondo solidarietà nonché a maggiori
accantonamenti per impegni ad erogare fondi e garanzie
principalmente connessi ad una posizione della ex Interbanca.
Analogamente alle altre spese amministrative,
senza considerare gli effetti degli indennizzi per la definizione
dei contenziosi fiscali della ex Interbanca, gli altri proventi
netti di gestione, pari a 12,2 milioni di euro diminuiscono del
20,8% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
Questi sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal
recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo
è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le
spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa
connessi all’attività di leasing, in linea con il medesimo periodo
del precedente esercizio.
L’utile dell’operatività corrente al
lordo delle imposte ammonta a 48,2 milioni di euro (-53,9% rispetto
al 30 giugno 2019). Un risultato sul quale, nonostante l’effetto
positivo derivante dalla cessione dell’immobile di Milano per 24,2
milioni di euro, incide negativamente l’effetto delle rettifiche e
svalutazioni ragionevolmente riconducibili al Covid-19 per circa 36
milioni di euro nonché un accantonamento di 6,9 milioni di euro al
fondo solidarietà per esuberi volontari.
L’utile netto di periodo del
Gruppo
Al 30 giugno 2020, l’utile netto si attesta a
36,8 milioni di euro rispetto ai 68,3 milioni di euro del 30 giugno
2019.
Focus sui singoli
Settori
Con riguardo al contributo dei singoli Settori
alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 30 giugno
2020, si riportano di seguito le principali dinamiche:
L’utile netto del Settore Commercial
& Corporate Banking è pari a 22,1 milioni di euro, in
diminuzione del 18,7% rispetto al primo semestre dello scorso
esercizio. Tale variazione negativa è determinata dalla riduzione
del margine di intermediazione per 13,4 milioni di euro,
parzialmente compensata da minori rettifiche di valore per rischio
di credito per 4,0 milioni di euro. I costi operativi sono
complessivamente diminuiti di 3,1 milioni di euro, rispetto al dato
del primo semestre 2019.
- Il contributo dell’Area Factoring al margine di intermediazione
del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta, nel
semestre, a 72,5 milioni di euro, in diminuzione dell’10,5%
rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato
è dovuto sia ad un minor contributo del margine di interesse (in
calo di 2,3 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in
diminuzione di 6,2 milioni di euro). L’andamento semestrale
evidenzia come tale effetto negativo sia principalmente concentrato
nel secondo trimestre 2020, periodo in cui il margine di
intermediazione è diminuito di 7,2 milioni di euro (margine di
interesse in calo di 3,1 milioni di euro e commissioni nette in
diminuzione di 4,1 milioni di euro).
- Il margine di intermediazione dell’Area Leasing risulta pari a
24,8 milioni di euro, in diminuzione dell’8,8% rispetto al dato del
30 giugno 2019; tale variazione negativa è imputabile all’effetto
combinato di un maggior costo della provvista per circa 1,4 milioni
di euro, dovuto ad un incremento degli interessi figurativi
riconosciuti al Settore Governance & Servizi e Non Core, e di
una minore marginalità per circa 1,0 milioni di euro.
- Il margine di intermediazione dell’Area Corporate Banking &
Lending, pari a 8,7 milioni di euro al 30 giugno 2020, è diminuito
di 2,5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio
precedente. La variazione negativa è principalmente riferibile alle
“Altre componenti del margine di intermediazione” ed è dovuta alla
riduzione del valore del fair value dei fondi OICR in portafoglio
che ha pesato per circa 2 milioni di euro. Tale effetto è
imputabile al peggioramento dei fattori di rischio (liquidità e
credito) nel corso del semestre condizionati negativamente
dall’instabilità dei mercati nell’attuale contesto.
Il margine di intermediazione del
Settore Npl3 ammonta a 73,0 milioni di euro
rispetto ai 125,5 milioni di euro al 30 giugno 2019, ed è
caratterizzato dalle seguenti voci:
- la voce “Interessi attivi da costo ammortizzato”, riferita agli
interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario,
passa da 63 milioni di euro a 68,9 milioni di euro con un
incremento del 9,3% dovuto principalmente all’aumento delle masse
di crediti al costo ammortizzato, in cui l’apporto maggiore è da
ricondursi per 34,3 milioni di euro al bacino dei precetti,
pignoramenti e ODA, e per 13,4 milioni di euro al bacino dei piani
di rientro.
- In diminuzione, al contrario, il contributo delle “Altre
componenti del margine di interesse da variazione di cash flow” che
includono l’effetto economico derivante della variazione dei cash
flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o
attesi rispetto alle precedenti previsioni. Tale componente passa
da 62,7 milioni di euro a 14,6 milioni di euro con un decremento
del 76,8%. La variazione negativa della voce risente della chiusura
dei tribunali nei mesi di marzo, aprile e maggio che ha
significativamente ridotto, rispetto allo stesso periodo del 2019,
l’ottenimento di precetti, pignoramenti e ODA nonché ridotto
l’attività di recupero stragiudiziale door to door.
- Le commissioni nette sono sostanzialmente in linea con il
corrispondente periodo dell’anno precedente e sono quasi
integralmente dovute all’apporto delle commissioni attive derivanti
dall’attività di servicing su portafogli di terzi.
I costi operativi evidenziano una contrazione
del 10,5% passando da 73,2 milioni di euro del primo semestre del
2019 a 65,6 milioni di euro del 2020. Tale variazione è
principalmente connessa ai costi variabili collegati al recupero
dei crediti ed in particolar modo a quelli relativi alle attività
di recupero giudiziale. Analogamente a quanto accaduto per i
ricavi, la chiusura dei tribunali per l’emergenza Covid-19 e il
generale lockdown hanno determinato l’arresto di una serie di
attività legali onerose di cui il Settore si serve per aumentare le
possibilità di recupero.
L’utile netto del periodo mostra una contrazione
di oltre l’84,8% pari a circa 31,4 milioni di euro in valore
assoluto le cui determinanti sono dovute principalmente, come già
specificato in precedenza, a fattori negativi esterni che hanno
investito tutto il sistema economico nazionale.
Il margine di intermediazione del
Settore Governance & Servizi e Non Core si
attesta a 33,7 milioni di euro, risultando pertanto in calo
rispetto al 30 giugno 2019 di circa 0,6 milioni di euro. La
variazione negativa è riconducibile all’effetto combinato della
progressiva riduzione del contributo del “reversal della PPA” (in
calo di circa 17 milioni di euro), solo parzialmente compensato da
un incremento degli interessi attivi del portafoglio titoli
governativi di circa 1,0 milioni di euro e da altre componenti del
margine di intermediazione in crescita di oltre 13 milioni di euro
principalmente per effetto di proventi sul portafoglio di
proprietà.
Per quanto concerne il costo del
credito, si evidenzia un incremento delle rettifiche nette
che si attestano a 13,4 milioni di euro rispetto agli 11,1 milioni
di euro del primo semestre 2019. La variazione delle rettifiche è
prevalentemente riconducibile alle rettifiche di valore collettive
sul portafoglio titoli di Stato che risentono dell’aumento dei
coverage in seguito all’allargamento degli spread creditizi.
I costi operativi si attestano a 32,6 milioni di
euro, con un incremento di 27,0 milioni di euro rispetto al primo
semestre 2019. I costi del Settore infatti accolgono i
precedentemente citati accantonamenti connessi al fondo solidarietà
nonché gli accantonamenti per rischi a fronte di una garanzia su
una posizione creditizia ex-Interbanca. Inoltre, il dato del 2019
beneficiava dell’effetto netto di 7,6 milioni connesso alla
definizione di contenziosi fiscali della ex Interbanca.
Il risultato del Settore accoglie infine la
plusvalenza, al netto dei relativi costi di vendita, di 24,2
milioni di euro derivante dalla cessione dell’immobile di Milano in
Corso Venezia.
Di seguito la composizione delle
principali voci patrimoniali del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno
2020.
Crediti verso clientela valutati
al costo ammortizzato
Il totale dei crediti verso la clientela
valutati al costo ammortizzato è pari a 8.034,0 milioni di euro, in
aumento del 5% rispetto al 31 dicembre 2019. In particolare
rispetto al 31 dicembre 2019 si evidenza che il Settore Commercial
& Corporate Banking è in diminuzione del 4,8% mentre il Settore
Npl e il Settore Governance & Servizi e Non Core crescono
rispettivamente del 2,1% e del 65,2%.
Le attività deteriorate nette del Settore
Commercial & Corporate Banking si attestano al 30 giugno 2020 a
230,0 milioni di euro, in aumento di 3,6 milioni di euro rispetto
al valore al 31 dicembre 2019 (226,4 milioni di euro) e sono cosi
composte:
- Le sofferenze nette ammontano a 40,3 milioni di euro e sono
sostanzialmente stabili come il rapporto sofferenze nette su totale
crediti (0,8%);
- Le inadempienze probabili nette presentano un saldo di 97,9
milioni di euro in aumento dell’10,5% rispetto agli 88,6 milioni di
euro al 31 dicembre 2019;
- Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 91,8
milioni di euro contro i 96,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019
(-4,6%) con coverage ratio del 9,7% rispetto all’8,4% al 31
dicembre 2019.
Il Gross NPE ratio del Settore Commercial &
Corporate Banking è pari a 9,1% (8,5% al 31 dicembre 2019) ed il
Net NPE ratio si attesta a 4,5% (4,2% al 31 dicembre 2019).
Raccolta
Nel corso del primo semestre 2020 il Gruppo ha
proseguito la strategia di consolidamento della raccolta wholesale
con l’obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla
raccolta retail. In linea con questa strategia, nel periodo, sono
state realizzate operazioni sul mercato del debito con investitori
istituzionali. Al 30 giugno 2020 il totale della raccolta è di
9.171,0 milioni di euro, +8,4% rispetto a fine esercizio 2019, e la
struttura del funding risulta così composta:
- 53,0% Clientela
- 12,0% Titoli di debito
- 10,2% ABS
- 21,8% TLTRO
- 3,0% Altro
I debiti verso la clientela ammontano al 30
giugno 2020 a 4.863,9 milioni di euro (-8,0% rispetto al 31
dicembre 2019), sostanzialmente per effetto della diminuzione della
raccolta retail (Rendimax e Contomax) che passa da 4.791,0 milioni
di euro al 31 dicembre 2019 a 4.383,5 milioni di euro al 30 giugno
2020.
I debiti verso banche ammontano a 2.270,7
milioni di euro in crescita del 136,7% rispetto al dato al 31
dicembre 2019. Tale incremento è sostanzialmente riconducibile alla
sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III di nominali
1.900 milioni di euro con scadenza giugno 2023 e al contestuale
rimborso anticipato della tranche TLTRO II sottoscritta nel 2017
per nominali 700 milioni di euro. Tale sottoscrizione si aggiunge
alla tranche da nominali 100 milioni sottoscritta a dicembre 2019 e
a depositi a scadenza presso altre banche per 270,9 milioni di
euro.
I titoli in circolazione ammontano a 2.036,3
milioni di euro. La voce comprende per complessivi 932,8 milioni di
euro (-18,9% rispetto al 31 dicembre 2019) i titoli emessi dalla
società veicolo, nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione
di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include
altresì le obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per 630,9
milioni di euro, interessi compresi, nonché il bond Tier 2 per
410,9 milioni di euro, con gli interessi.
Patrimonio e
ratio
Il patrimonio netto consolidato del Gruppo al 30
giugno 2020, è pari a 1.496,9 milioni di euro rispetto ai 1.539,0
milioni di euro del 31 dicembre 2019.
I coefficienti con il consolidamento
prudenziale in La Scogliera al 30 giugno 2020 si attestano
per il CET1 all’11,58%4 (rispetto al 10,96% al 31 dicembre 2019),
per il TIER1 all’12,17%4 (11,56% al 31 dicembre 2019) e per il
Total Capital al 15,33%4 (rispetto al 14,58% del dato al 31
dicembre 2019).
I coefficienti del solo Gruppo Banca
Ifis, senza considerare gli effetti del consolidamento
nella controllante La Scogliera, al 30 giugno 2020 si attestano per
il CET1 al 15,45%4 (rispetto al 14,28% al 31 dicembre 2019), per il
TIER1 a 15,45%4 (14,28% al 31 dicembre 2019) e per il Total Capital
al 20,15%4 (rispetto al 18,64% del dato al 31 dicembre 2019).
Il capitale primario di classe 1, il capitale di
classe 1 e il totale Fondi propri non comprendono gli utili
generati dal Gruppo Bancario al 30 giugno 2020. Le medesime
grandezze includono invece gli utili generati dal Gruppo Bancario
al 31 dicembre 2019 al netto del dividendo approvato e sospeso.
Si segnala inoltre che, Banca d’Italia, ha
comunicato al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2020, in
continuità con il 2019, i seguenti requisiti di capitale a livello
consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di
conservazione del capitale:
- coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari
all’8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
- coefficiente di capitale di classe 1 (TIER1 ratio) pari al
10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
- coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al
12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.
Il Gruppo Banca Ifis soddisfa al 30 giugno 2020
i predetti requisiti prudenziali.
Guidance per il
2020
Lo scenario macroeconomico è condizionato
dall’incertezza sull’evoluzione del Covid-19 e dalla velocità della
ripresa delle attività produttive. I risultati economici e
finanziari del Gruppo Banca Ifis saranno strettamente legati
all’evoluzione del contesto economico.
Se si ipotizza la progressiva stabilizzazione
del contesto macroeconomico, il supporto dei Governi e delle Banche
centrali all’economia, l’assenza di ulteriori periodi di lockdown,
la gestione proattiva dei nuovi casi di Covid-19 e, da settembre,
l’operatività a pieno regime dei tribunali, Banca Ifis stima di
raggiungere un utile di esercizio 2020 compreso tra 50 e 65
milioni di euro, includendo la contabilizzazione del
badwill di Farbanca.
Il margine di intermediazione dovrebbe essere
compreso tra 420 e 440 milioni di euro e le rettifiche di valore
per il rischio di credito tra 85 e 100 milioni di euro.
Dati in euro milioni |
Min |
Max |
Margine di intermediazione |
420 |
440 |
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(100) |
(85) |
Utile d'esercizio |
50 |
65 |
Fatti di rilievo avvenuti nel
periodo
Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di
trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica
costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati
stampa. Si rimanda alla sezione “Investor Relations” ed alla
sezione “Media” del sito web istituzionale www.bancaifis.it per
visualizzare tutti i comunicati stampa.
Comunicazione in merito alla
politica di distribuzione dei dividendi relativi all’esercizio
2019
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis,
lo scorso 1° aprile ha deciso di attenersi responsabilmente alla
raccomandazione di Banca d’Italia del 27 marzo 2020 in merito alla
politica dei dividendi nel contesto della pandemia da Covid-19,
proponendo il rinvio della distribuzione dei dividendi per
l’esercizio 2019, almeno fino al 1° ottobre 2020, e quindi di
procedere al detto pagamento dopo tale data ove, prima di allora,
non siano state emanate disposizioni normative regolamentari o
raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza ostative a ciò.
Il Consiglio di Amministrazione, nell’odierna
seduta, ha preso atto dell’emanazione del provvedimento di Banca
d’Italia del 28 luglio 2020 che raccomanda a tutte le banche di
astenersi fino al 1° gennaio 2021 dal pagare dividendi relativi
agli esercizi 2019 e 2020, precisando che la limitazione si
riferisce ai pagamenti in contanti che hanno l’effetto di ridurre
il livello e la qualità del CET1.
Dichiarazione del dirigente
preposto alla redazione dei documenti contabili
societari
Il dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari, Mariacristina Taormina, dichiara ai
sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza
che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato
corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture
contabili.
Rosalba BenedettoDirettore Comunicazione,
Marketing e Relazioni esterneBanca Ifis S.p.A.M. +39 335 5319310
Eleonora VallinResponsabile Ufficio
StampaBanca Ifis S.p.A.M. +39 342 8554140 |
Martino Da RioResponsabile IR e Corporate
DevelopmentBanca Ifis S.p.A.M. +39 02 24129953
Claudia Caracausi, Davide BruzzeseUfficio
StampaImage Building+ 39 02 89011300 |
Schemi di Bilancio
Riclassificati
Le rettifiche/riprese di valore nette su
crediti afferenti al Settore Npl sono state interamente
riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al
fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle
peculiarità di tale business e quale parte integrante del
rendimento.
Stato Patrimoniale
Consolidato
VOCI
DELL'ATTIVO (in migliaia di euro) |
CONSISTENZE
AL |
VARIAZIONE |
30.06.2020 |
31.12.2019 |
ASSOLUTA |
% |
Cassa e disponibilità liquide |
58 |
56 |
2 |
3,6% |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico |
126.647 |
137.098 |
(10.451) |
(7,6)% |
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
24.300 |
24.313 |
(13) |
(0,1)% |
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value |
102.347 |
112.785 |
(10.438) |
(9,3)% |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva |
1.146.701 |
1.173.808 |
(27.107) |
(2,3)% |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
9.041.645 |
8.278.116 |
763.529 |
9,2% |
a) crediti verso banche |
1.007.613 |
626.890 |
380.723 |
60,7% |
b) crediti verso clientela |
8.034.032 |
7.651.226 |
382.806 |
5,0% |
Partecipazioni |
10 |
6 |
4 |
66,7% |
Attività materiali |
108.976 |
106.301 |
2.675 |
2,5% |
Attività immateriali |
60.632 |
60.919 |
(287) |
(0,5)% |
di cui: |
|
|
|
|
- avviamento |
39.513 |
39.542 |
(29) |
(0,1)% |
Attività fiscali: |
385.780 |
391.185 |
(5.405) |
(1,4)% |
a) correnti |
53.476 |
56.869 |
(3.393) |
(6,0)% |
b) anticipate |
332.304 |
334.316 |
(2.012) |
(0,6)% |
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione |
- |
25.560 |
(25.560) |
(100,0)% |
Altre attività |
381.872 |
352.975 |
28.897 |
8,2% |
Totale dell'attivo |
11.252.321 |
10.526.024 |
726.297 |
6,9% |
VOCI DEL
PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (in migliaia di euro) |
CONSISTENZE
AL |
VARIAZIONE |
30.06.2020 |
31.12.2019 |
ASSOLUTA |
% |
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
9.171.039 |
8.463.245 |
707.794 |
8,4% |
a) debiti verso banche |
2.270.742 |
959.477 |
1.311.265 |
136,7% |
b) debiti verso clientela |
4.863.949 |
5.286.239 |
(422.290) |
(8,0)% |
c) titoli in circolazione |
2.036.348 |
2.217.529 |
(181.181) |
(8,2)% |
Passività finanziarie di negoziazione |
22.130 |
21.844 |
286 |
1,3% |
Passività fiscali: |
47.367 |
69.018 |
(21.651) |
(31,4)% |
a) correnti |
13.310 |
28.248 |
(14.938) |
(52,9)% |
b) differite |
34.057 |
40.770 |
(6.713) |
(16,5)% |
Altre passività |
457.324 |
390.022 |
67.302 |
17,3% |
Trattamento di fine rapporto del personale |
10.088 |
9.977 |
111 |
1,1% |
Fondi per rischi e oneri: |
47.425 |
32.965 |
14.460 |
43,9% |
a) impegni e garanzie rilasciate |
10.925 |
3.952 |
6.973 |
176,4% |
c) altri fondi per rischi e oneri |
36.500 |
29.013 |
7.487 |
25,8% |
Riserve da valutazione |
(20.153) |
(3.037) |
(17.116) |
n.s. |
Riserve |
1.321.361 |
1.260.238 |
61.123 |
4,9% |
Sovrapprezzi di emissione |
102.491 |
102.285 |
206 |
0,2% |
Capitale |
53.811 |
53.811 |
- |
0,0% |
Azioni proprie (-) |
(2.948) |
(3.012) |
64 |
(2,1)% |
Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) |
5.630 |
5.571 |
59 |
1,1% |
Utile (perdita) del periodo (+/-) |
36.756 |
123.097 |
(86.341) |
(70,1)% |
Totale del passivo e del patrimonio netto |
11.252.321 |
10.526.024 |
726.297 |
6,9% |
Conto Economico Consolidato Riclassificato
VOCI (in
migliaia di euro) |
1°
SEMESTRE |
VARIAZIONE |
2020 |
2019 |
ASSOLUTA |
% |
Margine di interesse |
169.679 |
233.557 |
(63.878) |
(27,4)% |
Commissioni nette |
39.807 |
46.539 |
(6.732) |
(14,5)% |
Altre componenti del margine di intermediazione |
3.305 |
(899) |
4.204 |
n.s. |
Margine di intermediazione |
212.791 |
279.197 |
(66.406) |
(23,8)% |
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(33.340) |
(35.046) |
1.706 |
(4,9)% |
Risultato netto della gestione finanziaria |
179.451 |
244.151 |
(64.700) |
(26,5)% |
Spese amministrative: |
(142.745) |
(178.518) |
35.773 |
(20,0)% |
a) spese per il personale |
(60.680) |
(64.163) |
3.483 |
(5,4)% |
b) altre spese amministrative |
(82.065) |
(114.355) |
32.290 |
(28,2)% |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
(16.301) |
(6.372) |
(9.929) |
155,8% |
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e
immateriali |
(8.597) |
(8.276) |
(321) |
3,9% |
Altri oneri/proventi di gestione |
12.185 |
53.916 |
(41.731) |
(77,4)% |
Costi operativi |
(155.458) |
(139.250) |
(16.208) |
11,6% |
Utile (Perdite) da cessioni di investimenti |
24.161 |
(408) |
24.569 |
n.s. |
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle
imposte |
48.154 |
104.493 |
(56.339) |
(53,9)% |
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(11.332) |
(36.185) |
24.853 |
(68,7)% |
Utile (perdita) del periodo |
36.822 |
68.308 |
(31.486) |
(46,1)% |
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi |
66 |
42 |
24 |
57,1% |
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della
Capogruppo |
36.756 |
68.266 |
(31.510) |
(46,2)% |
Conto Economico Consolidato Riclassificato: 2°
Trimestre
VOCI (in
migliaia di euro) |
2°
TRIMESTRE |
VARIAZIONE |
2020 |
2019 |
ASSOLUTA |
% |
Margine di interesse |
78.263 |
118.293 |
(40.030) |
(33,8)% |
Commissioni nette |
18.710 |
22.711 |
(4.001) |
(17,6)% |
Altre componenti del margine di intermediazione |
9.866 |
8.084 |
1.782 |
22,0% |
Margine di intermediazione |
106.839 |
149.088 |
(42.249) |
(28,3)% |
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(14.828) |
(21.958) |
7.130 |
(32,5)% |
Risultato netto della gestione finanziaria |
92.011 |
127.130 |
(35.119) |
(27,6)% |
Spese amministrative: |
(70.196) |
(103.750) |
33.554 |
(32,3)% |
a) spese per il personale |
(28.651) |
(32.716) |
4.065 |
(12,4)% |
b) altre spese amministrative |
(41.545) |
(71.034) |
29.489 |
(41,5)% |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
(11.412) |
(3.860) |
(7.552) |
195,6% |
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e
immateriali |
(4.558) |
(4.214) |
(344) |
8,2% |
Altri oneri/proventi di gestione |
4.207 |
46.938 |
(42.731) |
(91,0)% |
Costi operativi |
(81.959) |
(64.886) |
(17.073) |
26,3% |
Utile (Perdite) da cessioni di investimenti |
- |
(408) |
408 |
(100,0)% |
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle
imposte |
10.052 |
61.836 |
(51.784) |
(83,7)% |
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
328 |
(23.469) |
23.797 |
(101,4)% |
Utile (perdita) del periodo |
10.380 |
38.367 |
(27.987) |
(72,9)% |
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi |
50 |
21 |
29 |
137,1% |
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della
Capogruppo |
10.330 |
38.346 |
(28.016) |
(73,1)% |
Fondi propri e coefficienti patrimoniali
FONDI PROPRI
E COEFFICIENTI PATRIMONIALI(in migliaia di
euro) |
CONSISTENZE |
30.06.2020 |
31.12.2019 |
Capitale primario di classe 1 (CET1) |
992.288 |
1.008.865 |
Capitale di classe 1 (T1) |
1.042.975 |
1.064.524 |
Totale Fondi propri |
1.314.316 |
1.342.069 |
Totale attività ponderate per il rischio
(RWA) |
8.571.680 |
9.206.155 |
Ratio – Capitale primario di classe 1 |
11,58% |
10,96% |
Ratio – Capitale di classe 1 |
12,17% |
11,56% |
Ratio – Totale Fondi propri |
15,33% |
14,58% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di
classe 1 e il totale Fondi propri al 30 giugno 2020 non includono
gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2020.
FONDI PROPRI
E COEFFICIENTI PATRIMONIALI:PERIMETRO DEL GRUPPO
BANCARIO BANCA IFIS(in migliaia di
euro) |
CONSISTENZE |
30.06.2020 |
31.12.2019 |
Capitale primario di classe 1 (CET1) |
1.318.319 |
1.312.821 |
Capitale di classe 1 (T1) |
1.318.319 |
1.312.821 |
Totale Fondi propri |
1.718.722 |
1.713.198 |
Totale attività ponderate per il rischio
(RWA) |
8.531.325 |
9.190.900 |
Ratio – Capitale primario di classe 1 |
15,45% |
14,28% |
Ratio – Capitale di classe 1 |
15,45% |
14,28% |
Ratio – Totale Fondi propri |
20,15% |
18,64% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di
classe 1 e il totale Fondi propri al 30 giugno 2020 non includono
gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2020.
1 Le rettifiche di valore nette su crediti
afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli
interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale
business essendo esse parte integrante del rendimento
complessivo.2 I fondi propri, le attività
ponderate per il rischio e i coefficienti di solvibilità
consolidati al 30 giugno 2020 sono stati determinati avendo a
riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva
2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26
giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d’Italia n. 285 e
n. 286 del 17 dicembre 2013. L’articolo 19 del CRR prevede ai fini
prudenziali il consolidamento di Banca Ifis nella Holding La
Scogliera. Con finalità informative si è provveduto a calcolare i
medesimi indici senza includere gli effetti del consolidamento in
La Scogliera. Pertanto, il totale fondi propri qui indicato è
relativo al solo perimetro del Gruppo Banca Ifis, che dunque
esclude gli effetti derivanti dal consolidamento ai fini
prudenziali nella controllante La Scogliera S.p.A.
1 Le rettifiche di valore nette su crediti
afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli
Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale
business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.3
Con “reversal PPA” si intende lo smontamento temporale del
differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di
business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti
dell’ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre
2016.
3 Le rettifiche di valore nette su crediti
afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli
Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale
business essendo esse parte integrante del rendimento
complessivo.
4 Il capitale primario di classe 1, il capitale
di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 giugno 2020 non
includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre
2020.
- 20200806_Banca Ifis_Il Cda approva i risultati del I
semestre_aggiornate Guidance 2020_ita.docx
Banca IFIS (BIT:IF)
Gráfica de Acción Histórica
De Dic 2024 a Ene 2025
Banca IFIS (BIT:IF)
Gráfica de Acción Histórica
De Ene 2024 a Ene 2025