Borsa: Europa giu' a meta' seduta con rebus tassi, Milano (-1,2%) sotto 30.000 punti
17 Enero 2024 - 6:26AM
MF Dow Jones (Italian)
A Piazza Affari resistono le banche, già il lusso
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 17 gen - Borse ancora
in rosso, pur se sopra i minimi, a metà seduta, con il Ftse Mib
(-1,2%) sceso sotto la soglia dei 30.000 punti per la prima volta
dal 4 dicembre scorso. Il Pil cinese ai minimi in trent'anni, cosa
che incide tra l'altro sulla pessima performance dei titoli della
moda e del lusso europei, e soprattutto gli inviti a non cedere
facili entusiasmi su un imminente taglio dei tassi in Eurozona che
arrivano da Davos, tengono in scacco gli indici. Parigi cede
l'1,18%, Francoforte l'1%, Madrid l'1,37% e Amsterdam lo 0,95%. Più
indietro Londra (-1,72%), dopo il rialzo a sorpresa dell'inflazione
(+0,4% a dicembre e +4% su anno). Tra l'altro, anche nell'Eurozona
l'inflazione a dicembre si è confermata in rialzo al 2,9% su base
annuale. I dati sull'inflazione superiori alle attese
contribuiscono a spingere al rialzo i rendimenti dei titoli di
stato, con il Gilt decennale britannico salito di 10 punti base al
3,921%, il massimo in un mese. Quelli del decennale italiano
salgono al 3,85% dal 3,81% della vigilia, e quelli del Bund a dieci
anni crescono di circa tre punti al 2,28% (lo spread tra Btp e Bund
è a 157 punti, contro i 159 dell'avvio e i 156 del closing
precedente).
Sull'azionario milanese, viaggiano in territorio positivo le
banche (Mps +1,1%, come Banco Bpm, Bper e Mediobanca +0,8%), mentre
rallenta Tim (+0,18%), che in avvio era arrivato a +2,6% dopo il
via libera del Governo alla cessione della rete a Kkr. Sotto
pressione l'automotive (Stellantis -1,33%) e il lusso (Moncler
-2,97%, Cucinelli -2,63%), settore particolarmente esposto alla
Cina. Sul valutario, l'euro si indebolisce a 1,087 dollari, ai
minimi da metà dicembre, (come in avvio, da 1,0924 alla vigilia),
mentre il cambio con lo yen è a 160,603 (160,805 all'apertura, da
159,54). Il cross dollaro/yen è a 147,66 (da 147,81). Il petrolio è
in discesa: i contratti del Wti febbraio perdono l'1,77% a 71,12
dollari al barile, quelli del Brent marzo l'1,52% a 77,11 dollari.
I contratti del gas scambiato ad Amsterdam cedono il 3,9% a 28,49
euro al megawattora.
Ars
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