Orsero: la linea dell'avocado (Mi.Fi.)
13 Febrero 2023 - 2:50AM
MF Dow Jones (Italian)
Una macedonia esotica. È quella servita da Orsero, distributore
di prodotti ortofrutticoli, che dalla quotazione nel 2017 ha messo
sul piatto 250 milioni di euro di investimenti per nuove
piattaforme, il loro efficientamento e il m&a.
Non pochi per un'azienda che ha margini contenuti. Nel 2022,
scrive MF-Milano Finanza, è persino riuscita ad assorbire i rialzi
record dei prezzi energetici. «Abbiamo investito 5 milioni
nell'efficientamento energetico, dotando le nostre piattaforme di
inverter che consentono di abbassare del 20/25% i consumi
energetici», sottolinea Matteo Colombini, co-ceo e cfo di Orsero.
«E questo sta dando i suoi frutti», tanto che la società ha alzato
la guidance 2023: ricavi fra 1,44 e 1,51 miliardi, ebitda
rettificato tra 82 e 87 milioni, utile adjusted fra 38 e 42
milioni. Merito delle ultime acquisizioni in Francia (Blampin e
Capexo per 65 milioni), Paese che ora pesa come l'Italia, dove da
metà ottobre 2022, tra caro bollette e aumento dei tassi, si è
visto un calo dei volumi di vendita del 4/5%. «Un calo che
probabilmente proseguirà nei primi sei mesi di quest'anno», prevede
il top manager.
Tuttavia Orsero, avendo tante linee di prodotto, può puntare su
quelle a valore aggiunto, quindi sulla frutta esotica, più cara ma
richiesta (l'avocado sta crescendo del 20%). Saranno i prodotti "di
lusso" a tirare, compensando altri più stagnanti con una crescita
organica del 3,5/4%, in controtendenza rispetto al mercato.
«Puntiamo su kiwi e avocado. Stiamo sviluppando con Capexo il
prodotto redditizio esotico anche per via aerea e la frutta
tagliata e stiamo lavorando molto sui frutti di bosco. Poi crediamo
nelle filiere nazionali. Ad esempio, in Spagna mangiano molto il
platano canario. Abbiamo otto centri di imballaggio a Tenerife e
partecipiamo a una cooperativa di produttori. Facciamo la stessa
cosa nel Sud della Francia su mele e pere, mentre in Italia due
anni fa abbiamo acquisito il 50% di Agricola Azzurra che
recentemente si è aggiudicata un bando di filiera grazie al quale
potremmo sviluppare tanti progetti interessanti», spiega Colombini,
che la settimana prossima andrà in Nuova Zelanda a visitare il
produttore di kiwi Zespri, «di cui siamo uno dei più grandi clienti
e con cui abbiamo progetti importanti». La rete di Orsero conta
1500 fornitori nel mondo. «Sigliamo partnership solide di lungo
periodo, anche di 40 anni», come quella stretta in Centro America
con un produttore di banane, un prodotto molto maltrattato negli
ultimi 15 anni. «È diventato un prodotto civetta con cui i retailer
fanno benchmark sul concetto di convenienza del reparto. Ma la
situazione sta cambiando: i prezzi stanno aumentando leggermente
perché c'è meno produzione e la logistica costa di più». Banca
Akros (buy e tp a 22 euro) ha stimato che un aumento del prezzo
delle banane del 5% possa aggiungere 10 milioni all'ebitda di
Orsero o un +10% all'utile. «Se le banane costassero 30 centesimi
in più al kilo il consumatore non avrebbe nessun danno e la filiera
ne beneficerebbe. Quest'anno si potrà valutare se le assunzioni di
Akros sono potenzialmente corrette», dice Colombini.
In Ue l'azienda ha previsto nel 2023 tra 14 e 16 milioni di
investimenti di cui 3,5 sull'Italia dove, per quanto riguarda le
vendite alla GDO, il gruppo ha otto centri di distribuzione. Sette,
invece gli stand nei principali ortomercati italiani. «Stiamo
investendo molto su quest'ultimo canale e non escludiamo
un'espansione per adiacenza, ovvero acquisendo nuovi spazi negli
ortomercati dove già operiamo». Orsero sta riorganizzando
l'ortomercato di Milano, mentre per quanto concerne i centri
distributivi della gdo vuole espandere il sito di Verona. Il 2023
sarà un anno di esplorazione dopo che nel 2022 l'azienda ha
studiato l'ingresso in Germania, ma non ha trovato la società
giusta. «Continueremo a guardare al Nord Europa e inizieremo a
guardare agli Stati Uniti e al Canada, mercati affascinanti per
dimensione e per i consumi di prodotti esotici, avocado in primis.
In più viene meno il rischio cambio e alcuni prodotti, come il
kiwi, non sono molto conosciuti, quindi c'è parecchio potenziale.
Tutti ragionamenti embrionali, sul m&a siamo molto prudenti».
Invece, per il settore shipping (5% dei ricavi) non ci sono piani
di crescita perché è correttamente dimensionato rispetto alle
necessità del gruppo per la distribuzione (95% dei ricavi).
«L'obiettivo è arrivare al 70% dei volumi trasportati dal 50%, il
resto dello spazio lo vendiamo a terzi. Non vogliamo aprire altre
rotte o investire in nuove navi (quattro di proprietà). Valuteremo
se acquistarne di nuove o adottare un modello di business
differente, mantenendo il controllo dell'attività logistica»,
chiarisce il co-ceo, che sulla quotazione di Orsero allo Star dice
che «il mercato ancora non ci riconosce un fair value corretto».
Più volte è stato proposto il double listing, la doppia quotazione
in Francia, «operazione che implicherebbe molto lavoro burocratico
e costi elevati a fronte di benefici relativi. In ogni caso
periodicamente studiamo questa possibilità».
Vendere? «Alcuni advisor lo hanno proposto, ma il mandato al cda
è crescere restando in borsa. Ovviamente, se arrivasse un progetto
industriale e finanziario adeguato, i soci e il cda lo
valuterebbero».
alu
fine
MF-DJ NEWS
1309:34 feb 2023
(END) Dow Jones Newswires
February 13, 2023 03:35 ET (08:35 GMT)
Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
Orsero (BIT:ORS)
Gráfica de Acción Histórica
De Abr 2024 a May 2024
Orsero (BIT:ORS)
Gráfica de Acción Histórica
De May 2023 a May 2024