Auto: Giorgetti, domani in Cdm Fondo incentivi ecologici (Sole)
17 Febrero 2022 - 1:42AM
MF Dow Jones (Italian)
L'intesa è ancora da perfezionare nel dialogo tra ministeri, ad
esempio sul limite di emissione dei modelli da incentivare. Ma
l'impianto dell'intervento per l'automotive è pronto: un Fondo
unico per il rifinanziamento dell'eco-bonus e per interventi che
favoriscano la riconversione della filiera, con una durata che
potrebbe essere almeno triennale. Lo ha detto al Sole 24 ore il
ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, spiegando
che questo schema potrà approdare già domani in Consiglio dei
ministri.
Il Ministero dell'Economia ha spinto per un intervento
complessivo che tenga conto di domanda e offerta, è una linea
condivisa: "anche oggi ci siamo confrontati -ha precisato il
ministro- L'idea è varare nel consiglio dei ministri di venerdì un
Fondo unico per l'automotive che poi sarà declinato dai ministeri
sia sotto il profilo degli incentivi sia sull'altro corno del
problema industriale che abbiamo di fronte, cioè l'aiuto alla
riconversione della nostra catena produttiva". Sull'entità del
fondo, ha proseguito, "stiamo discutendo sulla base di circa 1
miliardo l'anno. Pensiamo che abbia senso solo attivare azioni
pluriennali".
Il Mise intende incentivare anche una parte di modelli diesel e
benzina Euro6, mentre un'ala della maggioranza (M5S) e il Mite non
sembrano così d'accordo, però "supportare solo l'elettrico
significa fare un favore solo a produttori stranieri. Diciamo che
abbiamo sensibilità diverse, io ho la sensibilità di chi produce in
Italia e non in Asia. Penso che non dobbiamo fermarci all'elettrico
anche per favorire l'acquisto di vetture più economiche a favore di
classi meno abbienti. Dobbiamo discuterne anche con il ministero
della Transizione ecologica, ma la nostra proposta arriva fino a
135 grammi di CO2 per km perché abbiamo la responsabilità di
incentivare anche una quota di produzione nazionale".
Al settore auto "dobbiamo dare risposte alla sfida che è colma
di rischi della transizione dell'auto. Da un lato le evoluzioni
tecnologiche, dall'altro le decisioni che abbiamo in qualche modo
deciso di condividere a livello europeo ci pongono di fronte a una
riconversione che deve essere gestita sotto il profilo sociale,
tenendo conto che tutta la nuova frontiera dell'elettrico implica
un minore impiego di manodopera".
"In questo settore -ha proseguito- convergono anche altre
dimensioni ad esempio la postura di Stellantis rispetto alla
produzione in Italia dopo la fusione che ha spostato parzialmente
la centrale di operatività fuori dal Paese. La produzione di auto
in Italia nel2020 è scesa a un quarto delle auto prodotte in
Spagna. In parte l'automotive compensa con la forza di un indotto
che lavora in larga parte per l'industria tedesca ma quest'ultima è
fortemente esposta all'addio ai motori endotermici. O riusciamo a
tenere e anche a consolidare la produzione nazionale o ci mettiamo
in una situazione complicata".
"Dobbiamo fare in modo che la produttività e il costo del lavoro
siano concorrenziali con altre potenziali localizzazioni. Siamo
convinti che Stellantis, e la gigafactory a Termoli che
supporteremo con 369 milioni di risorse pubbliche lo dimostra,
debba continuare a essere ingaggiata in Italia, ma non è così
scontato e non è così obbligato per loro farlo".
Stellantis ha rimborsato con un anno di anticipo il maxiprestito
garantito dalla Sace. Alla domanda se sia preoccupato sul fatto che
cadano i vincoli previsti a favore dei componentisti italiani, "il
rischio c'è, inutile negarlo -ha affermato Giorgetti- Con loro ne
abbiamo parlato al tavolo dell'automotive e abbiamo evidenziato la
preoccupazione".
Sugli interventi per l'automotive, nel Pnrr "manca una precisa
enucleazione di ciò che è automotive, che invece è presente in modo
trasversale in varie missioni e progetti".
Nel nuovo Fondo "pensiamo a strumenti di vario tipo, anche per
finanziare la nuova formazione del personale che esce da
determinate forme di produzione ed entra nel processo produttivo
dell'elettrico".
Sui due fondi previsti dall'ultima legge di bilancio e ancora in
attesa dei provvedimenti attuativi, "sul fondo da 150 milioni per
auto, turismo e spettacolo stiamo definendo la quota parte che sarà
destinata a misure di supporto per i concessionari. Quanto al Fondo
per la transizione industriale, che parte anche in questo caso con
i50 milioni ma andrà rafforzato, stiamo definendo i settori di
intervento e ce ne sono diversi altri, penso ad esempio alle
raffinerie", ha concluso.
vs
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February 17, 2022 02:27 ET (07:27 GMT)
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