Carel ha chiuso il 2022 con ricavi consolidati pari a 544,9 milioni di euro, +29,6% rispetto al 2021 (+26,5% a cambi costanti). A parità di perimetro la crescita sarebbe stata del 20,8%. L'Ebitda consolidato si è attestato a 111,7 milioni (inclusi 7,5 milioni derivanti dal cambio di perimetro legato a diverse acquisizioni), corrispondente al 20,5% dei ricavi d'esercizio. La crescita rispetto al 2021 è pari a +31,0%; al netto di alcune spese non ricorrenti principalmente legate alle attività di M&A, l'Ebitda consolidato del periodo sarebbe stato pari a 114,7 milioni (21,1% dei ricavi d'esercizio). Il risultato netto consolidato si è attestato a 62,1 milioni, +26,6% rispetto al 2021.

Il Cda, informa una nota, ha deliberato di proporre all'assemblea degli azionisti il pagamento di un dividendo pari a 0,18 euro per azione, che verrà messo in pagamento il 21 giugno (data stacco cedola 19 giugno 2023 - record date 20 giugno 2023).

Il 2022 è stato caratterizzato da un quadro di forte instabilità geopolitica dovuto principalmente al conflitto tra Russia ed Ucraina.

Quest'ultimo si è inserito in un contesto già particolarmente complicato a seguito di 2 anni di pandemia Covid-19 e di tensioni significative sulla supply chain globale. Tutto ciò ha causato spinte inflazionistiche che non si sperimentavano da decenni (area euro +9,2%; Stati Uniti +8,0%) le quali, a loro volta, hanno innescato delle severe politiche monetarie da parte della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve. Le conseguenze non sono di facile lettura ma ovviamente potrebbero limitare la crescita globale nel corso del 2023 (le stime della Bce traguardano una crescita del Pil reale nella Ue dello 0,5% a fronte di un risultato del +3,4% raggiunto nel 2022).

Rivolgendo l'attenzione verso Carel, puntualizza la società, alcuni segmenti confermano significativi segnali di crescita, come i data centre e l'indoor air quality, ai quali si aggiunge un'estrema vivacità nelle pompe di calore, guidata dai mega-trend globali dell'efficienza energetica e dell'elettrificazione, nonché, in Europa, anche dalla necessità di limitare la dipendenza dal gas. Per quanto riguarda la Refrigerazione, quest'ultima è da sempre più sensibile alle variabili macroeconomiche e potrebbe, nel breve periodo, crescere con un'intensità minore rispetto a quanto sperimentato negli ultimi anni, sebbene anche in questo segmento siano presenti trend secolari guidati da stringenti regolamentazioni (es. F-gas in Europa). Oltre a ciò, l'ultima parte del 2022 ha visto il riacutizzarsi del fenomeno della penuria di alcuni componenti elettronici che ha colpito principalmente proprio il segmento della Refrigerazione, limitandone quindi la crescita. Tale fenomeno, che è già in attenuazione, è stato presente anche nei primi due mesi del 2023 e non consentirà, quindi, al Gruppo di esprimere nel primo trimestre di quest'anno tutto il suo potenziale. Al 31 marzo 2023 è infatti prevista, sullo stesso periodo dell'anno precedente, una crescita dei ricavi nella parte alta del primo decile (a parità di perimetro di consolidamento). Nel prosieguo dell'anno il gruppo si attende un miglioramento dello shortage sopraindicato e quindi una migliore capacità di soddisfare appieno la domanda.

Francesco Nalini, amministratore delegato del gruppo, ha dichiarato: "in uno scenario complesso come quello degli ultimi tre anni il Gruppo ha espresso tutta la sua capacità di adattamento a situazioni inaspettate e cambiamenti repentini. Il 2022 termina con una crescita dei ricavi consolidati record vicina al 30% (+18% organica), che risulta ancora più significativa se sommata al +27% registrato nel 2021; tale risultato, grazie anche al fattore della leva operativa, si è riflesso sulla profittabilità, intesa come incidenza dell'Ebitda sui ricavi (Ebitda margin), che si attesta al 20,5%, leggermente più alta rispetto a quella dell'anno precedente. Crescita e profittabilità hanno impattato positivamente sulla robusta generazione di cassa, una parte della quale è stata utilizzata per lo sviluppo dell'attività di M&A. Sono state quattro le transazioni completate nel corso dell'anno ed hanno consentito a Carel di rafforzare la sua presenza nazionale e internazionale in alcuni settori chiave come quelli della ventilazione, della sensoristica e dei servizi. Le performance appena ricordate si inseriscono all'interno di un quadro strategico sempre più orientato verso una visione sostenibile del successo, come dimostra l'adesione al Global Compact delle Nazioni Unite e il riconoscimento da parte di diverse società di rating ESG dei miglioramenti ottenuti nel corso del 2022. Tali miglioramenti hanno permesso al Gruppo l'inserimento nella categoria degli ESG leader da parte di MSCI, uno dei maggiori ESG rating provider a livello mondiale.

Il 2022 è stato quindi un anno complesso ma ricco di soddisfazioni e segna un sostanziale raddoppio della dimensione di Carel rispetto al 2018, l'anno della quotazione. In meno di un lustro siamo riusciti nell'impresa di diventare sempre più grandi, resilienti, efficienti e sostenibili e possiamo, per questo, festeggiare con orgoglio i nostri primi 50 anni! Nel 2023, infatti, Carel compie mezzo secolo di vita, mezzo secolo di innovazione, sviluppo e crescita. Mezzo secolo che non rappresenta un punto di arrivo ma un punto di partenza per raccogliere e vincere le sfide del domani".

com/alb

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0215:44 mar 2023

 

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