ROMA (MF-NW)--Il loro ambizioso obiettivo è diventare la Microsoft dell'e-commerce, offrendo ai brand che vendono online tutte le applicazioni software necessarie al loro business (un po' sul modello della suite Office). Se il percorso per raggiungere il traguardo è ancora lontano, sicuramente Shop Circle sta ingranando la marcia giusta. La scaleup fondata dagli italiani Gian Maria Gramondi e Luca Cartechini, che hanno scelto Londra come sede legale e operativa, ha chiuso il 2022 (il primo esercizio integrale dell'azienda) con ricavi da 1,5 milioni di dollari -valuta scelta in ragione del suo utilizzo nell'industria di riferimento- ed ebitda superiore agli 1,3 milioni. Che significa un margine dell'85%, sia pure su un importo limitato. «La crescita dei ricavi», si legge nel bilancio, "è attribuibile all'acquisizione di app di e-commerce che hanno rafforzato il portafoglio di prodotti del gruppo e ne hanno ampliato il raggio di azione sul mercato".

La marginalità lorda della scale-up italo-britannica ricorda molto quella (87%) dell'italianissima Bending Spoons, ben più strutturata di Shop Circle, la cui valutazione potrebbe aggirarsi, secondo quanto stimato da MF-Milano Finanza, già intorno agli 850-900 milioni di euro, anche se non ci sono state conferme a riguardo. Nata nel 2021, Shop Circle ha chiuso i primi tre round di investimento, annunciati a luglio 2022, raccogliendo 65 milioni di dollari. Poi quest'anno è arrivato il colpaccio: 120 milioni tra equity e debito in un maxi-round guidato dai fondi di venture capital 645 Ventueres e 3VC, che ha visto l'ingresso nel capitale anche degli attori italiani Cdp Venture Capital, Primo Ventures, BlackSheep Madtech Fund (gestito da Eureka! sgr) e The TechShop. Secondo le stime del portale specializzato Dealroom, aggiornate al mese di settembre, la valutazione della scaleup si aggirerebbe ora nella forbice 480-720 milioni di dollari. Insomma, la possibilità di raggiungere lo status di unicorno (cioè oltre il miliardo) non è poi così remota.

Tornando ai conti del 2022, Shop Circle ha archiviato l'anno fiscale con una perdita netta prossima ai 6 milioni di dollari (5,9), che si confronta con quella da 1 milione dell'anno precedente (quando la società non aveva generato ricavi).

Un valore tutto sommato fisiologico se si considerano i 6,3 milioni di spese amministrative. «Il dato», spiega il documento finanziario, «riflette i costi di una crescita rapida nel momento in cui abbiamo investito nella piattaforma e nell'infrastruttura necessarie per scalare con successo gli strumenti software as a service per l'e-commerce».

Shop Circle infine, viste anche le dimensioni, può fare affidamento su un bel tesoretto di liquidità che può essere impiegata anche per operazioni straordinarie. Alla fine del 2022 le disponibilità liquide, seppur in calo dai 7 milioni dell'anno precedente, ammontavano comunque a oltre 4 milioni di dollari. «Il round da 120 milioni completato dopo la chiusura dell'esercizio», specifica una nota, «ha sostanzialmente rafforzato le posizione di liquidità dell'azienda».

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